VIGGO MORTENSEN
26 ottobre 2008
Domanda sui suoi film.
R: Io faccio i miei film per imparare qualcosa di nuovo,lo faccio per me. Se a voi piacciono o non piacciono non cambia.
Domande sull’interpretazione di “Good”.
R: non è un film politicamente corretto o incorretto, nessuno giudica, potresti non amarlo beh.. NON parla di Hitler Molte persone non vogliono identificarsi anzi rimuovono la sola possibilità, non si sentirebbero a loro agio.
D: uno dei temi del film è l’eutanasia, inizia con un romanzo fino all eutogenetica e al nazzismo. Che posizione ha personalmente su questo tema?
R: è una domanda tricky ma in finale credo che ognuno dovrebbe avere il diritto di decidere, nessuno pensa alla morte se è giovane ma capita. Vanno valutati i sentimenti di ciascuno al riguardo.
D: dal film sembra che ci siano state persone in Germania che non sapevano cosa accadesse. È cosi? Ed è il messaggio del film? Nel mio paese dove lei ha vissuto,Argentina, alcune persone hanno detto proprio così.
R: credo che tutti i governi qualsiasi cosa dica la costituzione abbiano come primario interesse quello di sopravvivere, non importa come. Sono i cittadini che devono pretendere che avvenga bene. Tutto è un processo. Cmq ancora una volta non bisogna guardare questi tedeschi e giudicare cosa è successo. Tutto è parte di un processo.
D: uno dei suoi prossimi film è “The Road”, dove lo scenario apocalittico è irreale o comunque possibile. Dove ha trovato più difficoltà: in questo film o in “Good”, dove lo scenario apocalittico è un pezzo di storia?
R: beh va visto con una avvertenza: in entrambi è la sopravvivenza lo scopo, fare cose per sopravvivere. A volte non vuoi sentire cos’ è giusto fare, il tuo ego non vuole ascoltare. Invece ti avvisa e ti consiglia.. Quando il mio personaggio si guarda allo specchio, capisce che sta facendo qualcosa di sbagliato e il film è sull’ ora/adesso non piu tardi, ora. Bisogna essere responsabili della propria vita e non sei solo tu ma siamo /dobbiamo esserlo tutti. Tutto ha importanza. Non posso sempre pensare a cosa è la cosa giusta da fare ma ognuno sa se ciò che fa lo impegna al massimo, poco o una via di mezzo.
D: come si prepara fisicamente ai vari film che interpreta, sono di una rivista sullo sport. E qual’e il suo sport preferito?
R: calcio (vive a Budapest, ha un figlio).
26 ottobre 2008
Domanda sui suoi film.
R: Io faccio i miei film per imparare qualcosa di nuovo,lo faccio per me. Se a voi piacciono o non piacciono non cambia.
Domande sull’interpretazione di “Good”.
R: non è un film politicamente corretto o incorretto, nessuno giudica, potresti non amarlo beh.. NON parla di Hitler Molte persone non vogliono identificarsi anzi rimuovono la sola possibilità, non si sentirebbero a loro agio.
D: uno dei temi del film è l’eutanasia, inizia con un romanzo fino all eutogenetica e al nazzismo. Che posizione ha personalmente su questo tema?
R: è una domanda tricky ma in finale credo che ognuno dovrebbe avere il diritto di decidere, nessuno pensa alla morte se è giovane ma capita. Vanno valutati i sentimenti di ciascuno al riguardo.
D: dal film sembra che ci siano state persone in Germania che non sapevano cosa accadesse. È cosi? Ed è il messaggio del film? Nel mio paese dove lei ha vissuto,Argentina, alcune persone hanno detto proprio così.
R: credo che tutti i governi qualsiasi cosa dica la costituzione abbiano come primario interesse quello di sopravvivere, non importa come. Sono i cittadini che devono pretendere che avvenga bene. Tutto è un processo. Cmq ancora una volta non bisogna guardare questi tedeschi e giudicare cosa è successo. Tutto è parte di un processo.
D: uno dei suoi prossimi film è “The Road”, dove lo scenario apocalittico è irreale o comunque possibile. Dove ha trovato più difficoltà: in questo film o in “Good”, dove lo scenario apocalittico è un pezzo di storia?
R: beh va visto con una avvertenza: in entrambi è la sopravvivenza lo scopo, fare cose per sopravvivere. A volte non vuoi sentire cos’ è giusto fare, il tuo ego non vuole ascoltare. Invece ti avvisa e ti consiglia.. Quando il mio personaggio si guarda allo specchio, capisce che sta facendo qualcosa di sbagliato e il film è sull’ ora/adesso non piu tardi, ora. Bisogna essere responsabili della propria vita e non sei solo tu ma siamo /dobbiamo esserlo tutti. Tutto ha importanza. Non posso sempre pensare a cosa è la cosa giusta da fare ma ognuno sa se ciò che fa lo impegna al massimo, poco o una via di mezzo.
D: come si prepara fisicamente ai vari film che interpreta, sono di una rivista sullo sport. E qual’e il suo sport preferito?
R: calcio (vive a Budapest, ha un figlio).
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